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Fineco trading: opinioni e recensione piattaforma [2021]

Fineco può essere un punto di riferimento per gli investitori? E per i trader? E’ una domanda più che legittima, se si pensa all’importanza che gli istituti e le società di intermediazione ricoprono per chi vuole mettere a frutto il proprio capitale e l’immagine di assoluta efficienza con cui Fineco si propone ai potenziali clienti.

La questione è molto complessa e riguarda sia la qualità dei servizi sia il confronto tra banche e broker CFD.

In questo articolo forniamo una recensione di Fineco, soprattutto in una prospettiva di trading. Forniremo una panoramica dei feedback in rete e metteremo l’istituto a paragone con alcuni dei broker più famosi.

Una delle scelte migliori per fare trading online è quella di utilizzare la piattaforma di eToro. Si tratta di un broker regolamentato che offre vari servizi ai suoi iscritti come il copy trading che permette di copiare dai migliori traders in modo da partire subito.

Per saperne di più sul broker eToro cliccate qui per visitare il sito ufficiale

Fineco Bank: cos’è

Fineco è una delle banche più famose d’Italia. Non a caso, conta più di un milione di clienti. Offre servizi di gestione della liquidità, credito, investimento e trading. Si fregia di una rete di consulenti capillare, composta da oltre 2.500 Financial Advisor. Il suo patrimonio clienti si aggira sugli 85 miliardi di euro, per la metà provenienti dal Private Banking. Nel 2020 ha fatturato 775,8 milioni, in aumento del 17,9% sull’anno precedente. Contestualmente ha raccolto 324,5 milioni di euro, concretizzando un aumento del +19,2%.

E’ possibile fare trading su Fineco bank?

La storia di Fineco Bank non è particolarmente lunga, essendo stata fondata solo nel 1999 dall’evoluzione di Novara ICQ (già Gi-FIN). All’epoca della sua nascita fece scalpore in quanto promotore del primo conto corrente remunerato in Italia. Da subito vennero integrati alcuni servizi per la gestione della liquidità e per investimenti a basso rischio, come il conto deposito.

Da sempre fortemente partecipata da Capitalia, a seguito dell’incorporazione di quest’ultima, diventò di proprietà di Unicredit. Questo passaggio ha segnato un periodo di espansione per Fineco Bank, che nel 2017 è sbarcata in Regno Unito e nel 2018 ha fondato una società di risparmio gestito in Irlanda. Tuttavia, nel 2019 Unicredit ha ceduto le sue quote di Fineco nel mercato libero.

Alternative a Fineco Trading

Qui di seguito vi segnaliamo alcune piattaforme di trading regolamentate alternative a Fineco Trading:

BROKER
CARATTERISTICHEVANTAGGI
Copy trading
66% dei trader perde soldi
Commissioni basseISCRIVITI
Conto demo illimitatoIntelligenza artificiale ISCRIVITI
Conto demo gratuitoWebinar e gruppo WhatsappISCRIVITI
Social tradingCFD su vari assetISCRIVITI
Servizio CFDConto demo gratisISCRIVITI
CFD e commissioni convenientiPiattaforma regolataISCRIVITI
CFDs sono strumenti finanziari complessi e comportano un alto rischio di perdita di denaro rapidamente a causa della leva. Tra il 74-89% dei trader retail perdono soldi facendo trading CFD. Prima di fare trading cerca di capire come funzionano i CFD ed i rischi che comportano.

Conviene investire con Fineco?

Per rispondere a questa domanda occorre comprendere cosa si intende per “investire”. Se il riferimento è all’acquisto e alla vendita delle azioni Fineco, allora la risposta è certamente sì. Vale la pena prenderlo in considerazione. D’altronde, il risultato nel mercato di riferimento sono più che buoni, e ciò si riflette sulle quotazioni azionarie.

Se per investire si intende usufruire dei suoi servizi, la risposta è… Dipende. Di certo, la banca soffre dei problemi tipici degli istituti bancari che si cimentano nei servizi di trading. La struttura è imponente, presenta dei costi di gestione importanti, e ciò si ripercuote inevitabilmente sulla componente commissionale. Ovvero, sulla cifra che i trader devono lasciare sul piatto, a prescindere che vincano o perdano.

Nonostante le premesse non proprio idilliache, è bene comunque analizzare l’offerta di Fineco, e capire se possa comunque rappresentare un’opportunità per gli investitori.

Fineco trading è possibile?

La risposta è sì: Fineco non è solo una banca alla quale chiedere prestiti o con la quale gestire la propria liquidità.

E’ anche una erogatore di servizi di intermediazione. In parole povere, funge da broker. Non è certamente il suo business principale, e d’altronde lo si nota dando una semplice occhiata sul sito: la sezione “trading” è l’ultima a essere presentata. Certo non è nascosta, ma non è nemmeno in una posizione di prominenza rispetto alle altre, lasciando così intuire una importanza relativa.

Cosa offre Fineco Bank a chi vuole cimentarsi nel trading? L’offerta in quanto ad asset class prevede:

  • Azioni
  • Obbligazioni
  • ETC, CW e Certificati
  • CFD
  • Futures
  • Opzioni

La piattaforma di trading è proprietaria, nonchè declinata per l’uso da laptop, da semplice browser e da mobile.

Di norma, sono presenti delle commissioni. Tuttavia, possono essere sostituite dagli spread, come nel caso dei CFD.

Fineco trading: vantaggi e svantaggi

Come tutte le realtà impegnate nel trading, anche Fineco Bank ha i suoi pregi e i suoi difetti. Rimane da capire quali siano preponderanti e da che parte penda la bilancia.

Partiamo dai pregi. Certamente, Fineco Bank è una banca sicura. I suoi numeri suggeriscono una buona solidità, una certa tendenza a crescere nonostante la concorrenza e le difficoltà del contesto economico. Ovviamente, possiede licenze e autorizzazioni erogate dagli enti di vigilanza. Non potrebbe essere altrimenti, visto il nome che si è fatto nel corso di questi anni.

Si segnala anche una certa varietà per quanto concerne gli strumenti di trading, ovvero gli asset su cui investire. Sono presenti buona parte delle asset class che attualmente dominano il mercato.

Infine, si segnala la presenza di alcuni contenuti didattici che possono tornare utili a chi, da aspirante trader, non ha maturato la necessaria esperienza per affrontare i mercati.

Per quanto concerne gli svantaggi, se ne segnalano giusto un paio. Tuttavia, pesano molto. Il riferimento è in particolare ai costi. Le commissioni sono molto alte. Per esempio, un eseguito azionario “medio” impone una commissione di 19 euro. Per ridurre questa cifra è necessario “operare tanto”, e comunque non si scende mai sotto i 2,95 euro.

Anche laddove non siano previste le commissioni ma solo gli spread, i costi sono comunque importanti. Ovviamente, gli spread variano in base all’asset, ma possiamo utilizzare come termometro l’euro dollaro. Ebbene, in media fare trading con i CFD dell’euro dollaro impone la resa di spread pari a 1 pip. Può sembrare poco, ma è mediamente più elevato dei broker retail attualmente in circolazione.

Anche l’offerta lascia abbastanza a desiderare. Non dal punto di vista della varietà, che come abbiamo visto è soddisfacente, bensì della quantità. Fineco Bank, per esempio, propone meno di 100 CFD, che sono pochi, se si considera che i broker medi vanno sulle centinaia.

Fineco: l’app di trading online

Fineco mette a disposizione anche un app. L’approccio è singolare in quanto non differenzia tra trading, investimenti e gestione della liquidità. Di base, vi è una sola app per tutti i servizi. Ciò potrebbe essere considerato una comodità, dal momento che è possibile tenere sotto controllo tutte le attività con un singolo strumento. Tuttavia, potrebbe essere considerato anche un limite, in quanto alla mancanza di uno spazio dedicato potrebbe corrispondere una mancanza in termini di funzionalità.

A dire il vero, non è questo il caso. Anche in relazione alle funzioni di trading, l’app di Fineco dimostra la sua efficacia. In parole povere, fare trading via app – per quanto “generica” – non è molto diverso dal farlo su desktop.

Ci sono ovviamente delle alternative ed app con strumenti molto avanzati. Pensiamo ad esempio al caso di Plus500, si tratta di una app di trading con numerosi strumenti e tantissimi asset per negoziare.

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Fineco conto demo

Fineco propone un conto demo? E’ una domanda legittima, vista l’utilità dello strumento e la rapidità con cui i broker retail lo stanno integrando. La risposta, purtroppo, è negativa: Fineco non ha un conto demo come può avere ad esempio un broker di qualità come eToro.

Questa può essere considerata una mancanza a tutti gli effetti. Il conto demo è uno strumento “salva vita” per gli aspiranti trader, che così possono fare pratica e completare il proprio percorso di formazione prima di rischiare il capitale. E’ una comodità per tutti gli altri, che così possono provare piattaforma e funzionalità prima di aprire un account vero e proprio.

Non che tale mancanza stupisca: dopotutto Fineco è una banca, non un broker in senso stretto, e i conti demo sono quasi una esclusiva di questi ultimi.

Opinioni su Fineco trading

Cosa si dice in rete di Fineco? E’ sempre difficile fare la quadra di centinaia se non migliaia di feedback. D’altrocanto, pur senza negare la soggettività delle opinioni, è possibile individuare dei leitmotiv, degli elementi ricorrenti. Ebbene, in questo casosi può affermare che i pareri su internet sono generalmente favorevoli per quanto concerne di servizi bancari (credito, gestione della liquidità etc.), molto meno per quanto riguarda i servizi di trading.

In particolare, relativamente a questi ultimi, gli utenti lamentano costi eccessivi. E’ questo, d’altronde, il più grande difetto di Fineco Bank, inteso come “broker”.

Alternative a Fineco trading

Vale la pena, dunque, valutare le alternative a Fineco Bank. Il primo pensiero corre ai broker retail, ovvero alle società di intermediazione il cui business principale è proprio il trading. In particolare, è bene fare riferimento ad alcuni tra i broker più in voga attualmente: Plus500, eToro e [sc name=”etoro-link” landing=”l_Home” anchor=”eToro” pos=”parBroker”]

Sono broker diversi, con una propria individualità. Tuttavia, presentano alcuni elementi positivi in comune. Tra l’altro, i loro pregi “condivisi” corrispondono ai difetti di Fineco Bank.

Il riferimento è in particolare ai costi. Operando principalmente con CFD, nessuno di questi broker impone delle commissioni. Propongono invece degli spread, che però sono mediamente molto bassi, certamente inferiori – sempre in media – a quelli predisposti da Fineco.

La loro offerta non è solo varia, in termini di asset class, ma anche corposa. Si contano centinaia di CFD, sebbene permangono comunque importanti differenze tra un broker e l’altro. Soprattutto, mettono a disposizione il conto demo che, come abbiamo visto, è uno strumento fondamentale tanto per i neofiti quanto per gli esperti.

Dopo aver presentato gli elementi principali di Plus500, eToro e OBRinvest, è bene dedicare a ciascuno un po’ di spazio, dando contezza dell’elemento che li caratterizza maggiormente.

Fare trading CFD con Plus500

Fare trading CFD con Plus500 significa accedere a un’offerta sterminata. E’ questo il pregio più evidente di Plus500. Si contano, infatti, centinaia di CFD. Ce n’è per tutti i gusti. Sono rappresentati praticamente tutte le asset class che il mercato mette a disposizione. In particolare, Plus500 eccelle nei CFD dedicati all’azionario, in merito al quale è in grado di coprire anche le società meno commerciate.

Altri pregi di Plus500 consistono nella possibilità di operare con leve elevate (ma nel rispetto della legge), nella presenza di un’assistenza ben curata e disponibile in varie lingue, nella messa a disposizione di strumenti analitici vari ed efficaci.

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Trading con eToro

Il trading con eToro invece si caratterizza per un servizio davvero particolare, che ha contribuito a renderlo famoso anche oltre il mondo degli investimenti: il copy trading. Il servizio prevede la possibilità di replicare le attività di altri trader, usufruendo delle loro competenze e dunque senza sforzo. Sia chiaro, nemmeno questo servizio è la bacchetta magica, ma risulta comunque utilissimo.

Nella migliore delle ipotesi, si ottengono profitti “utilizzando” il lavoro altrui. Nella peggiore delle ipotesi è possibile imparare dai trader più esperti semplicemente osservando come operano.

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OBRinvest e i segnali di trading

Infine, OBRinvest. Questo broker si caratterizza, esattamente come Plus500 ed eToro, per un approccio accomodante ai costi, per un’offerta corposa e per la presenza di un conto demo. Anch’esso, però, presenta una peculiarità: i segnali di trading.

Sia chiaro, la stranezza non sta nella semplice erogazione di un servizio di segnali, bensì nella qualità di questi segnali. Essi, infatti, si rivelano mediamente più affidabili rispetto ai segnali “lanciati” dalla concorrenza. Di nuovo, non siamo di fronte alla bacchetta magica, un margine di errore è sempre presente. Molto banalmente, questo è più ristretto, rivelando un carattere di estrema utilità del servizio.

Per saperne di più sui segnali gratis di OBRinvest visita questa pagina.
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Banche o broker CFD per il trading?

Se persino una banca solida come Fineco, in grado di fungere da riferimento per oltre un milione di clienti, non regge il confronto con i broker retail, allora il problema potrebbe risiedere altrove. Non tanto in Fineco Bank in quanto tale, bensì in Fineco Bank in quanto banca.

In buona sostanza, è la “forma banca” a rendere difficoltosa la progettazione di servizi di trading attrattivi. Una ragione risiede nei costi: quelli delle banche sono imponenti, e ciò si ripercuote sulle commissioni. La struttura dei broker è più leggera, dunque il problema non sussiste.

Fineco Trading: le domande frequenti

Vediamo di rispondere infine alle domande più frequenti su Fineco:

Fineco è sicura?

Fineco è una grande banca italiana e la sua piattaforma di trading è sicura e regolamentata.

Quali sono le commissioni di trading che Fineco prevede?

Il core business di Fineco Bank non è il trading online, dunque ci sono le solite commissioni sull’eseguito che ogni Banca applica ai clienti.

Ci sono alternative a Fineco?

Si, esistono i broker CFD che applicano commissioni molto più basse con spread davvero competitivi.

Fineco Trading recensione

Conclusioni

All’apparenza Fineco sembra una banca solida, in grado di porsi a fianco del cliente. Tuttavia, a conti fatti e guardando alle alternative, ciò risulta potenzialmente vero solo in relazione ai prodotti non speculativi (es. prestiti) e a quelli di gestione della liquidità.

Il trading non è il centro del suo business, dunque i servizi solo parzialmente in grado di soddisfare le esigenze dei trader. Le alternative esistono, e sono anche molto varie.

Il consiglio, dunque, è di prendere in considerazione Fineco, tutt’al più, solo per gli investimenti classici e rivolgersi altrove per i servizi legati al trading. A pesare sul giudizio finale, l’offerta scarna, il deficit di strumenti tecnici, commissioni elevati e in grado potenzialmente di erodere i guadagni dei trader. Certo, molti di questi difetti sono imputabili alla “struttura” di Fineco, che è una banca a tutti gli effetti. Ma tant’è: i difetti ci sono e sono impossibili da ignorare.

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