Dedichiamo una guida completa all’Indice VIX, definito l’Indice della paura.
Al di là del nome ad effetto, si tratta dell’indice di volatilità CBOE, acronimo di Chicago Board Options Exchange. Il quale misura l’aspettativa di volatilità del mercato azionario rispetto alll’indice S&P 500.
Il quale, lo ricordiamo, concentra le azioni delle società quotate sulla borsa americana. Le prime 500 per capitalizzazione di mercato. Dunque, è un’ottima radiografia dell’economia americana. La cui top ten è costituita soprattutto da società operative nel settore tecnologico (le prime 5 sono le cosiddette Big tech).
Vediamo cos’è l’Indice Vix, come funziona e come sfruttarlo sui migliori broker che consentono di operare sugli indici di Borsa.
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Indice Vix: cos’è
Cos’è l’Indice Vix? Si tratta dell’indice di volatilità del CBOE (acronimo di Chicago Board Options Exchange), utilizzato per “misurare” l’aspettativa di volatilità del mercato azionario rispetto all’indice S&P 500.
Il CBOE lo calcola lo diffonde in tempo reale. Viene chiamato indice della paura o indicatore della paura.
Nasce da una ricerca in materia finanziaria da parte di Menachem Brenner e Dan Galai. I quali scrissero diversi articoli sull’argomento, a partire dalla fine degli anni ‘80.
I due economisti proponevano tramite essi di creare una serie di indici di volatilità, partendo da un indice sulla volatilità del mercato azionario. Oltre alla volatilità del tasso di interesse e del tasso di cambio.
Per esempio, parlavano di un indice di volatilità chiamato Indice Sigma, da aggiornare frequentemente e usare come attività sottostante per futures e opzioni. Utile alla stregua dell’indice di mercato nei confronti di opzioni e futures sull’indice.
Le loro idee hanno subito riscontrato notevole interesse, al punto che, nel 1992, il CBOE ha deciso di assumere il consulente Bob Whaley per calcolare i valori della volatilità del mercato azionario sulla base di questo lavoro teorico.
Quest’ultimo ha usato serie di dati nel mercato delle opzioni su indici e ha fornito al CBOE i calcoli per i livelli giornalieri di VIX in un periodo di 6 anni circa. Ossia dal gennaio 1986 al maggio 1992.
Ciò che ne è scaturito è appunto l’indice VIX, il quale fornisce una misura della volatilità del mercato su cui potrebbero essere basate le aspettative di un’ulteriore volatilità del mercato azionario nel prossimo futuro.
Per fare ciò, l‘indice VIX riprende la variazione annualizzata attesa nell’indice S&P 500 nei successivi 30 giorni, come calcolato dalla teoria basata sulle opzioni e dagli attuali dati del mercato delle opzioni.
Quindi, VIX è un indice di volatilità derivato dalle opzioni S&P 500 per i 30 giorni successivi alla data di misurazione, con il prezzo di ciascuna opzione che rappresenta l’aspettativa di mercato di una volatilità previsionale di 30 giorni.
Fornisce quindi una misura della volatilità del mercato attesa su cui potrebbero essere basate le aspettative di un’ulteriore volatilità del mercato azionario nel prossimo futuro.
Rispetto ad altri indici azionari, VIX viene negoziato e scambiato tramite contratti derivati, ETF derivati ed ETN. I quali replicano il valore di futures sul Vix.
Altre tipologie di Vix sono:
- Indice di volatilità a 3 mesi (VIX3MSM),
- Indice di volatilità a 6 mesi (VIX6MSM)
- Indice di volatilità a 1 anno (VIX1YSM).
- Nasdaq-100® Volatility Index (VXNSM)
- Cboe DJIA® Volatility Index (VXDSM)
- Cboe Russell 2000® Volatility Index (RVXSM)
Esiste anche un VIX su VIX (VVIX).
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Indice VIX e S&P 500
Tra l’indice Vix e l’indice azionario S&P 500 esiste una correlazione indiretta (detta anche negativa o spuria). Ovvero, l’indice VIX si muove nella direzione opposta rispetto al S&P 500.
In questi quasi 30 anni di esistenza di questo indice, non sono comunque mancati casi in cui tale correlazioni non si è verificata. Ed anzi, era addirittura diretta (o positiva o pura). Quindi, si muovevano nella stessa direzione.
Indice VIX: cosa misura e come si usa
Riepilogando, l’indice di volatilità elaborato dal CBOE, chiamato sinteticamente VIX, è un indice di mercato realizzato in tempo reale che rappresenta le aspettative del mercato per la volatilità nei prossimi 30 giorni.
Serve dunque ai trader per misurare il livello di rischio, paura o stress nel mercato azionario. Così da decidere qual è la posizione opportuna da prendere.
Si puo’ anche investire sullo stesso Indice VIX, usando opzioni e prodotti negoziati in borsa. O, ancora, sfruttando i valori VIX per valutare i derivati.
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Per quanto concerne la volatilità si tratta di una misura statistica del grado di variazione del loro prezzo di negoziazione osservato per un periodo di tempo.
Se è vero che due titoli azionari possono aver registrato gli stessi livelli di prezzo a fine giornata o nell’arco di un periodo più lungo (una settimana o un mese), può però succedere che uno di essi abbia compiuto movimenti di prezzo ben più evidenti dell’altro. Per poi rientrare. Vuol dire che è stato volatile.
L’indice Vix va proprio a misurare la volatilità. Quest’ultima indica quanto si sia mosso il prezzo di un asset, di un indice azionario o di un indice a livello di mercato. E, di conseguenza, ci dice quale sia la quantità di rischio associata ad essi.
Indice Vix: migliori piattaforme
Su quali broker conviene utilizzare l’indice Vix? Ecco a nostro avviso quali sono le migliori piattaforme di trading per sfruttare questo indice.
eToro
Ecco le caratteristiche principali del broker eToro:
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Vediamo quali sono le caratteristiche di Plus500:
- Deposito minimo: 100 euro
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Capital.com
Il broker Capital.com ha invece queste caratteristiche:
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Indice Vix: perché è importante
L’indice VIX misura la volatilità implicita nelle opzioni, sia call che put, sull’indice S&P 500.
Esprime dunque la variabilità che i trader si attendono rispetto appunto a questo importante indice azionario americano. Infatti, più il suo valore è elevato, più alta è la percezione del rischio rispetto al mercato americano. Non a caso, si chiama proprio indice della «paura».
Quando è nato, il Vix aveva come opzioni di riferimento 8 call e 8 put e pure su un indice azionario inferiore: lo S&P 100.
Dieci anni dopo dalla nascita, è passato all’attuale S&P 500, nonché un maggior numero di opzioni (call e put). In questo modo può misurare con maggiore efficacia le aspettative degli investitori rispetto al mercato azionario americano.
Il concetto alla base dell’indice Vix è la volatilità implicita, considerato uno dei fattori determinanti nel pricing delle opzioni. Pertanto, più la variabile è alta, maggiore sarà il premio dell’opzione, poiché maggiori saranno le opportunità di ottenere un profitto.
La volatilità implicita stima il valore dei prezzi futuri, diversi da quelli attuali.
Malgrado il fatto che gli investitori prendano in considerazione la volatilità implicita per decidere sui loro investimenti, provocando quindi una influenza già subito sui prezzi attuali, non è detto che poi quanto dice l’Indice Vix si realizzi davvero.
Ricordiamoci infatti sempre che i mercati finanziari sono imprevedibili e i trader possono fare stime approssimative ma non possono avere certezze che tutto vada davvero così.
Indice Vix: previsioni e come usarle
Come interpretare l’Indice Vix? Generalmente, i trader stanno attenti alla soglia intorno ai 25-30 punti. Viene infatti definita soglia critica, poiché demarca una condizione di bassa volatilità, indicando un certo ottimismo sui mercati. Rispetto ad uno scenario di alta volatilità, il quale invece sottolinea una tensione sui mercati e quindi prevede un abbassamento del prezzo delle azioni.
Devi però anche sapere che l’Indice Vix non per forza indica un futuro calo delle Borse. Infatti, la volatilità può sia riguardare il rialzo che il ribasso dei prezzi degli asset.
Nelle fasi di grande incertezza dei mercati, nel caso viga una certa paura di un forte calo nel livello dei prezzi, allora essa stimola la domanda di opzioni put. In questo modo, i trader si coprono da eventuali ribassi bloccando il prezzo di vendita. Ne deriva un aumento della loro volatilità implicita e quindi, di conseguenza, del valore dell’indice VIX.
Quando invece il mercato è rialzista, vuol dire che i trader hanno maggiore fiducia. Quindi non hanno la necessità di mettersi al riparo rispetto ad un eventuale crollo dei mercati finanziari. Il livello del Vix è inferiore a 20.
Indice VIX: domande frequenti
Si tratta dell’indice di volatilità del CBOE (Chicago Board Options Exchange) per “misurare” l’aspettativa di volatilità del mercato azionario rispetto all’indice S&P 500. Viene calcolato e diffuso in tempo reale, nonché chiamato indice della paura o indicatore della paura poiché indica quando i mercati azionari sono in fermento.
Nasce da una ricerca in materia finanziaria da parte di Menachem Brenner e Dan Galai. I quali scrissero diversi articoli sull’argomento, a partire dalla fine degli anni ‘80.
Fornisce una misura della volatilità del mercato su cui potrebbero essere basate le aspettative di un’ulteriore volatilità del mercato azionario nel prossimo futuro.
Riprende la variazione annualizzata attesa nell’indice S&P 500 nei successivi 30 giorni, come calcolato dalla teoria basata sulle opzioni e dagli attuali dati del mercato delle opzioni.
Il prezzo di ciascuna opzione che rappresenta l’aspettativa di mercato di una volatilità previsionale di 30 giorni.
Indice Vix: principali critiche
Come ogni strumento che cerca di prevedere un aspetto del mercato azionario, anche l’Indice Vix viene criticato per alcuni limiti.
VIX, per esempio, non sarebbe una previsione della volatilità futura, bensì, una misura del prezzo corrente delle opzioni su indici.
I critici ritengono che la capacità predittiva dei misuratori della futura volatilità è simile a quella delle misure plain vanilla. Sebbene poi la controreplica è che queste teorie non hanno poi in realtà proposto migliori alternative.
Molti sono gli autori scettici rispetto agli indici che si propongono di prevedere un fenomeno sui mercati.
Secondo Michael Harris, per esempio – noto trader, programmatore, teorico del modello di prezzo e autore – il VIX tiene traccia dell’inverso del prezzo ma di fatto non ha alcun potere predittivo.
Robert J. Shiller ha dimostrato come l’indice VIX, usato in modo retroattivo per esempio riguardo la Grande Depressione, non la avrebbe prevista. Quindi, non servirebbe neanche per predire eventi clamorosi, figuriamoci piccole o medie turbolenze dei mercati.
Infine, alcuni studi accademici appurerebbero addirittura l’esistenza di potenziali metodi di manipolazione del VIX.
Conclusioni
Il Vix è un indice creato dal CBOE (Chicago Board Options Exchange), che misura l’aspettativa di volatilità del mercato azionario rispetto all’indice S&P 500. Come noto, il più importante riguardo l’economia americana, data la sua vastità e complessità settoriale.
L’indice Vix fornisce una misura della volatilità del mercato su cui potrebbero essere basate le aspettative di un’ulteriore volatilità del mercato azionario nel prossimo futuro.
Riprende la variazione annualizzata attesa nell’indice S&P 500 nei successivi 30 giorni, come calcolato dalla teoria basata sulle opzioni e dagli attuali dati del mercato delle opzioni.
Il prezzo di ciascuna opzione che rappresenta l’aspettativa di mercato di una volatilità previsionale di 30 giorni.
Non mancano comunque critiche che evidenziano come questo indice abbia dei limiti evidenti e sia poco predittivo.
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