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Truffe trading online

Il Trading online sta attirando l’attenzione di sempre più persone. I fattori sono ovviamente economici.

In primis, ci si mette la crisi del lavoro occupazionale, con le aziende che fanno sempre più fatica ad assumere e preferiscono prendere il largo verso lidi nei quali la forza lavoro costa di meno. Si pagano meno tasse e la burocrazia non è asfissiante come in Italia.

Un fenomeno partito soprattutto dagli anni ‘90, quando alle crisi cicliche si è aggiunta l’apertura di paesi fino a quel momento chiusi. Come appunto quelli dell’Est Europa. Con tante società che hanno attuato un dislocamento massiccio.

In generale, poi, la stessa occupazione è diventata precaria e sottopagata. Pertanto, anche chi è stato assunto si è ritrovato con contratti molto svantaggiosi e quindi cerca di arrotondare con lavori part-time.

Anche il settore pubblico, un tempo fonte del cosiddetto posto fisso, è venuto gradualmente a mancare. Con concorsi rari, ai quali partecipano centinaia di migliaia di candidati ogni volta.

Poi ci sono altre questioni che spingono le persone ad avvicinarsi al trading online. Per esempio, il successo delle criptovalute nel 2017, con il Bitcoin che è arrivato a sfiorare i 20mila dollari di valore. Trascinando con se al rialzo le altre criptovalute.

Ciò ha spinto i media mainstream (ossia Tv e radio) a parlare delle criptovalute, spiegare cosa siano e come funzionano. Anche in modo maccheronico per farlo capire alle masse.

Tuttavia, ognuno percepisce il messaggio coi propri filtri culturali e molti hanno capito che fosse una grande occasione di guadagno facile. E quindi hanno iniziato ad interessarsi di trading online e di come poter guadagnare.

Infine, importante è stata anche la diffusione dei device mobili, come tablet e smartphone. I quali, tramite le app, hanno reso più facile accedere ai mercati finanziari e quindi fare trading.

Questo avvicinamento di massa al trading online ha però comportato un grosso problema. La propagazione di truffe. Ossia la nascita di piattaforme finte, create con il solo scopo di fregare il prossimo.

Le truffe trading online attraggono le persone promettendo facili guadagni, solo caricando il conto e premendo un bottone. Il resto farà tutto la piattaforma. Facendo leva sulla voglia di guadagnare facilmente dell’utente medio, senza prodigare alcuno sforzo.

Ovviamente, chi cade nella rete di queste truffe trading online non riesce neanche a recuperare i propri soldi. Dato che i fondi vengono trasferiti nei Paradisi fiscali tramite società off shore. Soldi che non vengono recuperati neppure tramite denuncia alle autorità competenti.

In questo articolo, dunque, forniremo una guida completa sulle truffe trading online. Cercando di capire come funzionano, come non cascarci, quali Broker sono migliori per non cascare in truffe trading online.

Una delle scelte migliori per fare trading online è quella di utilizzare la piattaforma di eToro. Si tratta di un broker regolamentato che offre vari servizi ai suoi iscritti come il copy trading che permette di copiare dai migliori traders in modo da partire subito.

Per saperne di più sul broker eToro cliccate qui per visitare il sito ufficiale

Truffe trading online: occhio alla licenza

Il primo aspetto da tenere in considerazione per non cascare in truffe trading online è valutare se il Broker possieda o meno una licenza per operare.

Truffe trading onlineLa licenza di trading attesta il fatto che la piattaforma di trading online abbia tutte le carte in regola, segua le direttive che gli vengono imposte dagli organismi nazionali e sovranazionali. Proprio per difendere gli utenti dalle truffe trading online.

In Italia, l’organismo preposto alla vigilanza sui mercati finanziari è la Consob. Acronimo di Commissione nazionale per le società e la Borsa, nata il 7 giugno 1974 per sottrarre questo compito alla politica. Dato che prima veniva svolto dal Ministero delle Finanze.

La Consob lavora di concerto con la Banca d’Italia, anche per controllare il sistema bancario italiano. Sebbene in questi anni non siano mancate accuse di mancato controllo preventivo, alla luce dei tanti scandali che hanno riguardato soprattutto le piccole banche territoriali.

La Consob pubblica delle delibere nelle quali elenca periodicamente le piattaforme che possono o non possono operare in Italia. In quanto osservano o meno le direttive.

Per i Paesi europei, valgono le regole promulgate dalla ESMA – acronimo di European Securities and Markets Authority – l’autorità dell’Unione europea per vigilare sui mercati finanziari.

L’ESMA emette il cosiddetto MiFID – Markets in financial instruments directive – con tutte le regole alle quali i paesi europei devono attenersi. La prima fu emessa nel 2004, mentre la seconda versione a 14 anni di distanza, il 4 gennaio 2018.

Tra l’altro, il MiFID II è stato particolarmente stringente. Dato che ha abolito alcune pratiche di trading ritenute troppo facili e quindi pericolose. Oltre che ridotto drasticamente la Leva finanziaria per i trader retails, portandola ad un massimo di 1:30, e addirittura a solo 1:2 per le criptovalute (essendo già di per sé un asset volatile).

O vietando ai Broker di effettuare marketing selvaggio per accattivare nuovi clienti o di elargire Bonus che spingano i trader già iscritti a investire di più.

A livelli europeo, la licenza più diffusa è la CySEC – acronimo di Cyprus Securities and Exchange Commission – nata nel 2000, ma che solo dopo l’ingresso di Cipro nell’Ue ha assunto una certa importanza.

Infatti, Cipro era un Paradiso fiscale fino al 2004, quando, dal Primo maggio, è diventato membro dell’Unione europea. Quindi, si è allineato ai regolamenti Ue sui mercati finanziari e con esso i Broker che avevano lì già sede.

Tra l’altro, la licenza CySEC ha il vantaggio di allinearsi alle regole dell’Ue ma è meno stringente di altri controllori, come il BaFIN in Germania.

Altra commissione di livello europeo molto importante è la FCA, acronimo di Financial Conduct Authority – considerato prestigioso dato che vigila sulla prestigiosa e storica London Stock Exchange, la Borsa di Londra.

La FCA è subentrata alla precedente FSA dal primo aprile 2013.

A livello mondiale, abbiamo la SEC in Usa, la FSA in Giappone, la ASIC in Australia, la CSRC in Cina, la FSCA in Sudafrica, ecc.

Attenzione poi al fatto che molte piattaforme di trading truffa, sbandierano la sede in un Paese europeo (soprattutto in quel di Londra). Ma ciò non vuol dire niente se poi non hanno una licenza regolare.

Quindi, in conclusione, se un Broker non ha la licenza, scartatelo a priori. Anche se vi promettesse la Luna.

Piattaforme di trading online con licenza

BROKER
CARATTERISTICHEVANTAGGI
Copy trading
66% dei trader perde soldi
Commissioni basseISCRIVITI
Conto demo illimitatoIntelligenza artificiale ISCRIVITI
Conto demo gratuitoWebinar e gruppo WhatsappISCRIVITI
Social tradingCFD su vari assetISCRIVITI
Servizio CFDConto demo gratisISCRIVITI
CFD e commissioni convenientiPiattaforma regolataISCRIVITI
CFDs sono strumenti finanziari complessi e comportano un alto rischio di perdita di denaro rapidamente a causa della leva. Tra il 74-89% dei trader retail perdono soldi facendo trading CFD. Prima di fare trading cerca di capire come funzionano i CFD ed i rischi che comportano.

Truffe nel trading online: come scovarle

Un altro aspetto importante per scovare le truffe, è quello di vedere chi c’è dietro il Broker. Ossia, se i suoi ideatori e il Ceo che è a capo della società che lo gestisce, sono riportati in modo trasparente. Hanno una biografia, profili social, ecc.

Generalmente, un Broker sul proprio sito ha una sezione “About us”, dove viene riportato il pedigree della società, chi c’è alle spalle, con le note biografiche.

Spesso le truffe non rendono noto il team di sviluppatori. Cosa alquanto strana, dato che propongono una piattaforma miracolosa, quindi dovrebbero essere felicissimi di dire chi sono. Dovrebbero sbandierarlo ai 4 venti se sono dei geni.

Al massimo, diranno che provengono da una multinazionale nota della quale non possono fare il nome. E che hanno creato un sistema geniale capace di far arricchire il prossimo, ma che è per poche persone. Quindi, spingono anche ad iscriversi velocemente perché è a numero chiuso.

Altro aspetto strano, è che solitamente il Ceo cambia nome al cambiare della lingua con cui si naviga sul sito. Cosa assurda e che fa capire quanto il personaggio sia inesistente.

Truffe trading online, come riconoscerle?

Le piattaforme di trading truffa si fanno pubblicità utilizzando personaggi famosi, ovviamente a loro insaputa. Propongono immagini che ritraggono il Vip di turno intervistato da un grosso Network (in genere Bbc, Cnn, Mediaset o Rai), nel quale parla in modo entusiastico del Broker che li avrebbe arricchiti.

A volte, si spingono anche oltre, proponendo video con fasulle traduzioni.

I Vip maggiormente utilizzati sono Bill Gates, fondatore di Microsoft. Mark Zuckerberg, creatore di Facebook. Elon Musk, Ceo di Tesla. Questi vengono utilizzati per il loro essere geni dell’informatica e della tecnologia, quindi vengono sfruttati in quanto il loro è un importante attestato di stima verso la piattaforma.

Poi abbiamo Vip milionari, come il Presidente americano Donald Trump, o in Italia Flavio Briatore o Gianluca Vacchi. Questi ultimi, per il loro essere accostati alla bella vita, su yacht e circondati sempre da belle donne. Il sogno di ogni italiano, il tutto senza dover fare chissà che. Solo usare una piattaforma con poche centinaia di euro, capace di lavorare per noi.

Non manca poi l’utilizzo di qualche Vip come Marco Baldini, speaker radiofonico, amico di Fiorello, finito agli onori delle cronache per i suoi debiti di gioco. Alcune pubblicità fake hanno ritratto Baldini asserire di aver risolto i suoi problemi tramite appunto il Broker.

Truffe trading: le caratteristiche dei broker “fasulli”

Un’altra caratteristica tipica dei Broker truffa è quella di sbandierare facili guadagni tramite un sistema miracoloso. Ma senza spiegare nel dettaglio come esso funziona tecnicamente.

Si parla di segnali di trading affidabili al 100% (anche se spesso preferiscono asserire il 97% per rendere tutto più veritiero, ma comunque è un’altra percentuale troppo alta). Capaci di anticipare cosa fanno i mercati finanziari.

Poi però non dicono molto altro a riguardo. Anzi, spesso dicono proprio di non poter rivelare troppo sul sistema. Peccato.

Esistono i segnali di trading attendibili, come quelli offerti dal colosso del settore Trading Central, nato a New York nel 1999 e oggi diffuso in tante sedi.

Ad esempio il broker OBRinvest (clicca qui per saperne di più) si avvale di questo servizio offrendo a tutti i suoi iscritti un servizio molto comodo di segnali gratis.

Nella realtà, i segnali di trading sono suggerimenti che esperti inviano ai trader che ne fanno richiesta, su quando e come prendere posizione sui mercati finanziari. Suggerimenti che vanno messi in pratica il prima possibile, per non perdere l’occasione.

Trading Central effettua accurate analisi di mercato, sia tecnica che fondamentale. Oltre a fornire una serie di servizi ai trader come calendario economico, newsletter con le notizie principali influenti sul mercato finanziario, grafici, formazione.

Per i suoi servizi, Trading Central ha ottenuto vari riconoscimenti prestigiosi. E viene utilizzato da diversi Broker, come vatrade, ecc.

Trading bot è una truffa?

Così facendo, finiscono anche per screditare i trading bot in generale, che in realtà non sono delle truffe.

Le piattaforme di trading automatico, infatti, sono piattaforme che prevedono che il sistema sia in grado di trovare le migliori opportunità dei mercati finanziari. Ma sempre alle condizioni impostate dal trader tramite parametri.

Quindi, non è un sistema che fa tutto da solo. Gli utenti hanno un ruolo attivo, dicendo come la piattaforma deve trovare queste opportunità.

Inoltre, ci sono anche funzioni che permettono al Broker di gestire il trading in modo automatico. Come lo stop loss e il take profit.

Lo stop loss imposta il livello entro il quale vogliamo che il trade si arresti. Quindi impostiamo il supporto preferito, senza la necessità di restare davanti ad uno schermo per seguire il trading.

Il take profit, invece, fa l’opposto, ossia ci permette di stabilire in automatico il livello di resistenza raggiunto il quale il sistema deve chiudere il trade.

Stop loss e take profit permettono quindi di aggirare i condizionamenti psicologici.

Troppo spesso infatti, i trader tendono ad insistere su una posizione, sperando che prosegua al ribasso o al rialzo. Quando poi il trading attua una inversione di tendenza, facendoci perdere o comunque ridurre il profitto.

Truffe trading online con sede in Paradisi fiscali

Generalmente, queste truffe hanno sede nei Paradisi fiscali, Stati chiamati così in quanto offrono protezione fiscale a chi lì porta i propri capitali tramite società Off shore.

In genere, si trattano di piccoli stati, soprattutto di isole anche paradisiache dal punto di vista ambientale.

Le società che hanno sede nei Paradisi fiscali non sono perseguibili dal punto di vista giudiziario. E gli Stati sono inseriti in Black list.

Tuttavia, è sempre opportuno effettuare regolare denuncia alle autorità giudiziarie, così da renderle note di certe malefatte. Anche una segnalazione via email alla Consob potrebbe essere utile.

Occhio alle telefonate delle truffe trading online

Generalmente, queste truffe sono anche molto insistenti nel chiedere soldi. Ovvero, chiedono agli utenti di ricaricare ulteriormente il conto. Magari con la scusa che ci sono problemi tecnici e quindi servono altre ricariche per risolverlo.

Le telefonate inizialmente sono dolci e suadenti, poi si fanno mano a mano sempre più aggressive. In genere, le società di call center che le inoltrano hanno sede nei Paesi dell’Est Europa (Romania, Albania, Slovenia), tanto che le ragazze che chiamano hanno un accento di quei posti.

In questo modo, paventano una certa legittimità nei confronti dell’Ue. Ma non è così.

Cosa deve avere un Broker in regola

Detto come riconoscere una truffa di trading online, vediamo quali sono i servizi che un Broker in regola deve offrire:

  1. Licenza per operare, di cui abbiamo parlato in precedenza
  2. Conto demo, fatto di denaro virtuale per consentire ai trader neofiti di testare la piattaforma o esercitarsi, senza mettere a repentaglio i propri soldi reali
  3. Formazione tramite eBook, webinar o video on demand
  4. Grafici, per controllare lo storico di un asset in un determinato lasso di tempo
  5. Segnali di trading, presentati in precedenza
  6. Stop loss e take profit, di cui abbiamo parlato prima
  7. Assistenza clienti, nella propria Lingua madre e facilmente raggiungibile su più canali (Live chat, email, numero di telefono). Con risposte chiare, veloci e risolutive
  8. App per fare trading comodamente da Smartphone o tablet
  9. Tanti asset sui quali poter investire
  10. Possibilità di fare trading tramite CFD, Contract for difference, contratti derivati con tanti vantaggi
  11. Versamenti e prelievi facili, immediati e trasparenti. Con più opzioni disponibili per inviare o prelevare fondi al o dal proprio conto (i tempi di ciascun metodo saranno diversi)
  12. Commissioni e spread vantaggiosi

Cosa fare se vittima di truffe trading online

Se si è finiti nella rete di un Broker truffa e abbiamo versato dei soldi, oltre a fare comunque denuncia, possiamo giocarci la carta del Charge back. Ossia, dello storno dei propri capitali versati.

Occorrerà fare richiesta alla società che emette la carta utilizzata per le transazioni. Quindi, la propria Banca o una piattaforma come PayPal, Skrill o Neteller per esempio.

Solitamente, occorre anche inviare delle prove a sostegno delle proprie tesi. E magari la denuncia effettuata.

Ci vorrà qualche mese per l’istruttoria, e non è detto che la spunterete. Ma, quanto meno, potete tentare.

Va però anche specificato che il charge back può essere richiesto per le transazioni avvenute tramite carte e non tramite bonifico bancario.

Detto questo, vediamo i Broker che a nostro avviso sono maggiormente affidabili e convenienti presenti sul mercato.

eToro

Il primo Broker che vi suggeriamo è eToro (clicca qui per saperne di più), presente sul mercato da oltre 10 anni. Nel corso dei quali ha raggiunto quasi 11 milioni di trader iscritti, sparsi per molti paesi del mondo.

Il Broker eToro offre da sempre servizi innovativi, accattivanti. Si pensi, per esempio al copy trading, la possibilità di copiare i trader più esperti quando si è ancora trader neofiti. Così da poter imparare guadagnando.

I trader copiabili sono chiamati Popular trader e sono selezionabili visionando la loro biografia, le loro performance, la loro foto profili.

Il trading può essere anche personalizzato, interrompendolo quando lo riteniamo più opportuno. Oppure, tramite Stop loss o take profit.

Altri servizi interessanti sono il Social trading, un Social network pensato per i trader. O i CopyPortfolios, che consentono di investire su panieri di asset gestiti da algoritmi automatici, supervisionati da tecnici in carne ed ossa.

Per saperne di più sul broker eToro clicca qui.

OBRinvest

OBRinvest (clicca qui per il sito ufficiale) è un Broker che offre fino a 4 tipi di account tra cui scegliere:

  • Base
  • Gold
  • Platinum
  • Vip

OBRinvest offre da un lato una stretta selezione di asset, ma presentando comunque i più importanti, ma dall’altro commissioni molto vantaggiose.

Discreta la formazione, con un Conto demo fino a 100mila euro, una piattaforma Metatrader 4 (MT4), Video On Demand e una assistenza clienti efficiente.

OBRinvest offre poi i segnali di trading elaborati da Trading Central. Di cui abbiamo parlato in precedenza.

Per iscriverti alla piattaforma di OBRinvest clicca qui.

Plus500

Plus500 (clicca qui per il sito ufficiale) è nato nel 2008, sponsor dell’Atletico Madrid dal 2015, e ciò è un altro fattore di sicurezza oltre le licenze di cui vanta.

Plus500 è estremamente user-friendly, con le app per iOS e Android, oltre 32 lingue tra cui scegliere ed una assistenza clienti sia via email che Live chat integrata al sito.

Come eToro, e rispetto a OBRinvest, ha solo 1 account, con soli 100 euro richiesti per iscriversi.

Per attivare un conto demo gratuito con Plus500 clicca qui.

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