Joe Biden è il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America ed il dollaro, classico asset rifugio tocca il minimo a due mesi contro un paniere di valute, tra cui ovviamente l’euro. Ne consegue che il cambio EUR-USD si è riportato sui massimi dallo scorso Settembre sfiorando quota 1,19.
Mentre scriviamo, però, la coppia cede lo 0,50%, assestandosi in area 1,18, dopo che i rendimenti sulle obbligazioni statunitensi sono schizzati verso l’alto.
La vittoria del candidato democratico alla fine è stata abbastanza netta grazie alla conquista di ben 290 grandi elettori, mentre il presidente uscente, Donald Trump, ha potuto contare su 214 grandi elettori. Trump non ha riconosciuto la vittoria di Biden ed ha promesso un’aspra battaglia legale, destinata comunque a non portare alcun sconvolgimento del risultato venuto fuori dalle urne.
Sotto l’aspetto prettamente macro, l’ottava appena mandata in archivio ha visto il saldo dei nuovi occupati nel settore non agricolo degli Stati Uniti aumentare oltre le attese. Il Dipartimento per il Lavoro USA ha infatti reso noto che le cosiddette Non Farm Payrolls, ad Ottobre, si sono assestate a +638 mila unità, in lieve calo rispetto alle +672 mila unità del dato finale di Settembre(rivisto da +661mila unità della stima flash), ma superiore rispetto alle +580 mila unità del consensus degli analisti.
Ottime notizie sono arrivate anche dal fronte occupazione, con il tasso di disoccupazione, calcolato su diversa base statistica, sceso al 6,9% dal 7,9% del mese precedente. Nettamente battute le aspettative degli analisti che invece avevano pronosticato una percentuale del 7,6%.
In lieve ripresa la variazione del salario medio orario, che sempre ad Ottobre è aumentato dello 0,1% su base mensile, dopo la variazione nulla di Settembre. Gli analisti, tuttavia, si aspettavano un rialzo dello 0,2%. La stima del compenso medio orario calcolata su base annua ha invece fatto registrare un incremento del 4,5%, in linea con le previsioni, ma lievemente sotto il +4,6% di Settembre(corretto da +4,7% della prima comunicazione).
Andamento cross EUR-USD sul breve-medio periodo
Dopo aver toccato un massimo intraday a quota 1,192, il rapporto di cambio tra la moneta unica europea ed il biglietto verde (cambio EUR USD) è sceso di una figura. Mentre scriviamo la coppia sembra aver trovato sostegno in area 1,18. Tuttavia, le quotazioni potrebbero scendere anche verso area 1,1775-1,1745, un’area di supporto su cui passano le tre medie mobili di riferimento, a 10-25 e 50 periodi.
Le tre EMA, come in evidenza sul grafico con time-frame giornaliero, in alto, si sono sovrapposte sul livello appena indicato. L’eventuale perdita della media mobile maggiore, a 50 giorni, che transita sulla parte bassa del trading-range, ovvero a quota 1,1745, potrebbe pertanto causare ulteriori flessioni con primo target in area 1,16. Perso il sostegno di breve appena indicato, il cross EUR-USD potrebbe cedere ulteriore terreno spingendosi fino ad area 1,15.
L’eventuale break-out di area 1,19-1,192, se confermato anche nelle sedute successive, invece, potrebbe favorire il ri-test dei massimi toccati due mesi fa, poco sopra area 1,20. Una chiusura daily o meglio ancora settimanale oltre la resistenza appena indicata potrebbe invece fornire ulteriore benzina per un allungo in area 1,22, in prima battuta, e successivamente in area 1,24, livello che non è stato più toccato da Aprile 2018.
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